lunedì 4 giugno 2012

Esto es para ti

Amici miei cari bentrovati!
E' quasi un mese e mezzo che non scrivo, di questo mi vergogno, ma noi giovani bloggerz viviamo, cosa credete? "Blogger" è una di quelle parole che insieme a "creativo" e "artista" andrebbero abolite. Non so perchè, ma mi suonano vere come tettine di gomma. Ma ora la smetto e cerco di condurre quest post sulle placide acque del fiume della comprensione.

Sono stati giorni e settimane di terremoti sotto i piedi e dentro al cuore, giorni di parole spese a fiumi, giorni di duro lavoro e nastri di arrivo sempre più vicini. Avrete notiziole fresche su il big projecto che sto portando a compimento quanto prima. Esistono tempi nell'editoria che son alquanto bizzarri e necessari.
Saprete tutto a tempo debito! In attesa di immagini e news circa la mia carriera di creativo, vi parlo di questa cosa.

Ve la ricordate? Fu uno dei miei primi post, lo scrissi da Amburgo, più o meno cent'anni fa.
Avrei voluto pubblicarlo prima qiu sul blog, ma la notizia che forse sarebbe stato pubblicato per davvero dentro ad un'antologia mi ha fatto desistere dal mostrarvelo prima!
Beh, il libro è finalmente uscito..! Si intitola An impossible act, è un'antologia, appunto, è stato presentato al BilBolBulle di marzo, è pubblicato dalla Mami Verlag, ha la copertina a specchio e pesa un chilo e mezzo.
Dentro ci trovate le storie che Stefano Ricci, curatore del libro, ha raccolto nel corso dei vari workshop e corsi da lui tenuti in mezza Europa. Unico denominatore comune, il tema. "An impossible act".

All'interno si trova pure un dvd, piuttosto creativo, che contiene le animazioni, tra cui la mia medesima.
La volete vedere?!
Diciamo di sì, tanto ve la faccio vedere lo stesso.
Si chiama Un due trè, pesa 3,8 kg e c'ha i capelli scuri. Piange pochissimo.










Dunque, qualche puntualizzazione tecnica!
Visto che è stato per tutti i ragazzi del corso il primo contatto con il mondo dell'animazione, si è lavorato, forse in maniera paracula, ma senz'altro faticosa, su riprese video che dovevamo fare noi. E soprattutto noi ragazuoli medesimi, dovevamo essere i protagonisti delle nostre storie (unico stefanoricciano vincolo).

I fotogrammi totali sono stati 541. Ragion per cui, per 541 volte ho:
stampato i fotogrammi delle riprese che i compagni di avventura ( tra cui il mai abbastanza citato Marco Tabilio e il prode coinquilino Luca Ulcelli ) mi facevano, ricalcato sulla macchinosa scatola luminosa i fotogrammi, inchiostrato i fotogrammi, cancellato le matite sotto ( a volte ), scansionato i fotogrammi e, con l'aiuto del baffutto tabilio, montato/registratosuonievoci/assemblato/pulitoallaperfezione/bevutobirrettedifesteggiamento.

Più nello specifico capace di andare non so, resto diffente dei dettagli.
Di sicuro fare un'animazione resta una roba divertente, sarebbe bello mettere tutti gli spezzoni di video realizzati durante la lavorazione, tipo gli errori dei film nei titoli di coda finali. Solo che pesano un botto e starei qui fino alla prossima scossa di terremoto.
Per cui pochissimo!

Signori, continuo a tremare in maniera piuttosto creativa.
Un abbraccio artistico,
il vostro blogger,
Simone.