lunedì 19 marzo 2012

Bocce Ferme

Cari amici e care amiche de L'ammazzacaffè,
bentrovati!

E' passato diverso tempo dall'ultimo post,
ma come alcuni di voi sapranno ci sono stati diversi impegni, istituzionalmente parlando.
Innanzitutto, il festival BilBolBul si è concluso e con un grande successo, devo dire.
La mostra Solo il Vento mia e del buon Gabriele è stata davvero una bellissima esperienza
(per noi of course, e speriamo pure per voialtri che siete intervenuti!)
Se ve la siete persa non ci sono ahimè!, perchè avrete occasione di rivederla in altri posti  e in altre cornici.
Il fumetto verrà presentato a settembre a Castel del Rio, e ne approfitto per ringraziare sia il Comune che il Museo della Guerra di Castel del Rio per la splendida opportunità che ci hanno concesso.
La cronaca della mostra appena conclusa meriterà un post a parte, appena avremo tutte le foto.
Intanto, per farvi credere che non è che sto qui a fare niente,
vi presento un progetto super fico, con la C, che sarà poi la mia tesi di laurea.

In questo periodo ho ultimato pure gli ultimi accademici esami e mi sto lanciando a capofitto su un paio di progetti.
Uno di questi è la mia tesi di laurea appunto, e dell'altro ve ne parlerò a bocce ferme.
Che bella è, l'espressione a bocce ferme?

Il progetto di tesi prevede la realizzazione di un libro a fumetti, che però non è solo a fumetti.
Sarà infatti un ibrido meraviglioso e succulento di narrativa e fumetto. Le pagine saranno tantine e questo non può che rallegrarmi e preoccuparmi.
Tutto questo grazie alle intuizioni di due grandi che sono poi i miei relatori, ossia Emidio Clementi e Andrea Bruno. Insomma, la buona compagnia non mi manca!
Vi lascio a qualche piccolo assaggio, tratto dalla storia, senza soluzione di continuità e senso.
Si intitolerà COMANDA BARABBA.
Il perchè ve lo spiego quando le bocce saranno finalmente ferme.
















E ora,
un piccolo estratto di narrativa. Signori, sto partorendo una boccia grande così.
Baciabbracci,
a presto!


"Il rumore di qualcosa che sbatte contro un vetro.
Barabba si alzò dal letto. Una fitta calda gli prese le tempie. Pulsavano. Andò alla finestra.
Sul piccolo davanzale una foglia di magnolia.
Alzò gli occhi.
Nei cortili delle villette a schiera di fronte a casa sua non c'era nessuna magnolia. Le cime degli alberi però si lasciavano ballare dal forte vento.
Era uno spettacolo muto quello che appariva agli occhi di Barabba oltre il vetro. Le poche persone in giro si muovevano nel silenzio di un freddo pomeriggio invernale.
Aprì la finestra e raccolse la foglia. La tenne un po' tra le mani, la osservò con cura. Cercò nei pantaloni stesi sul pavimento il pacchetto morbido di Lucky Strike e ne accese una.
Tutto senza perdere di vista la foglia. Verde e marrone.
Uscì dalla stanza e seguendo il corridoio arrivò in bagno. La finestra del bagno dava sulla parte opposta della villetta a schiera dei genitori.
Osservò con cura ma neanche da quella parte vide magnolie.
Il mal di testa aumentò, sentiva scoppiare le tempie.
Gettò la sigaretta appena accesa nel water e tirò l'acqua.
Da dove poteva arrivare?
Quella foglia lo incuriosiva oltremodo e proprio non riusciva a capirne il motivo.
Che mal di testa che aveva.
In casa regnava un silenzio conosciuto, quello di quando non c'è nessuno. Il corridoio e le altre stanze erano buie. Era in mutande, aveva freddo.
Non sapeva cosa fare, non sapeva come fare. Da dove cazzo veniva quella foglia? Che giorno era?
La testa pulsava e fuori dalla finestra c'era silenzio.
Barabba si infilò sotto al piumone ancora caldo e sudato.
Non era sicuro nemmeno lì. Dormire.
Da dove cazzo veniva una foglia di magnolia?
Pensò che una volta sveglio sarebbe potuto andare al bar Centrale. Una birra ghiacciata.
Pulsioni in testa e contrazioni allo stomaco.
Perché una magnolia, Cristo, perché?
“Sai che anche Hitler faceva uso di anfetamine?” gli aveva detto il Negro quattro ore prima.
Sì, sarebbe andato al bar, avrebbe bevuto birre col Negro e si sarebbe ubriacato.
Si addormentò in un momento."

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