lunedì 14 ottobre 2013

Noi siamo il novantanove

Eravamo in 99.







Siamo stati invitati ad illustrare lo slogan "WE ARE THE 99%", nato nel 2011 in concomitanza con le proteste del movimento Occupy a Wall Street, NYC.

Ringrazio Dino Giglioli, insegnante di LIS, a Bologna, per la pazienza e la traduzione.
Mi ha spiegato come il linguaggio dei segni funzioni più per immagini retoriche che per traduzione 'letterale' delle parole.

In un'ipotetica numerazione delle dodici vignette che compongono la tavola troverete:

1: io che disegno. Effettivamente se 'siamo in 99', da qualche parte devo pur stare.
2/3: NOI
4/5: (il verbo essere non è 'traducibile', e si ricorre alla domanda "Quanti?" che sottointende, nell'insieme della frase, "Quanti siamo?" ) QUANTI SIAMO?
6/7/8: NOVANTANOVE
9/10: PER CENTO
11: (il dito che indica, retoricamente è la domanda "e voi? Quanti siete?") QUANTI SIETE?
12: SOLAMENTE L'UNO (per cento)

Dino mi spiegava l'importanza dell'espressione facciale e del movimento della bocca, nel LIS.
Forse questa l'ho un pò presa alla lontana!
Così come magari non ho affrontato il tema del festival appieno, come han fatto e più che egregiamente tanti autori, giganti, grandissimi che appendevano negli stessi muri miei.
Mi sembrava divertente utilizzare anche questo media, per lo slogan.
E se i sordi fossero loro? L'uno per cento?
Le illustrazioni, in generale, sono già fruibili per una persona non udente.
Ma se siete arrivati a questa riga del mio post, avrete imparato, come ho imparato io, qualcosa.

E non è forse la rivoluzione più grande, di questi tempi, il sapere?


Il titolo dell'illustrazione è SAY IT LOUD.
Ditelo più forte che potete.



Vi lascio qualche immagini del bel pomeriggio al MAR, il Museo d'arte della città di Ravenna.
















Pic by Dante Farricella e Nicola D'Agostino.


















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