mercoledì 9 ottobre 2019

STOP! MOTION! STOP! MOTION!

Cari amici dell'ammazzacaffè, del blog tutto e miei,

bentrovati.
Son passati più di due anni dall'ultimo post in queste fila impolverate de L'Ammazzacaffè.
Nel frattempo, citando ancora una volta il caro vecchio Noodles, "sono andato a letto presto.

E, da neo papà, ho dormito comunque poco!

Detto questo, il ritorno sul blog nasce dalla voglia di mostrare quello in cui si è trasformato in parte il mio lavoro, la mia passione.
Lavorando nella scuola, e più nello specifico nella scuola media, permette di sperimentare.
Capita di proporre ai ragazzi progetti, laboratori, lezioni, video, purtroppo a volte poco coinvolgenti.
Capita di sentirti quasi in colpa, ti chiedi dove hai sbagliato e cosa puoi fare per modificare e migliorare le proprie lezioni.

Fortunatamente sono molti di più i momenti in cui la sintonia con il gruppo si percepisce, in cui la fiducia nei tuoi confronti da parte di una classe formata da poco più di venti adolescenti sia totale.

Sono quelli i momenti in cui la bellezza e la fatica di stare dall'altra parte della barricata, sulla cattedra, ripagano tutto il tempo impiegato per arrivarci.
In cui anche per pochi minuti, agli 'sdraiati' davanti a te, brillano gli occhi.





Era tempo che aspettavo l'occasione per proporre ai ragazzi di terza media un laboratorio sullo stop motion, il mitico passo uno cinematografico tanto affascinante quanto veramente inclusivo.

Approfittando del musical "Sognando Peter Pan" interpretato dai ragazzi a fine anno, ecco l'idea di realizzare con i ragazzi stessi la sigla iniziale.
Come prima esperienza, ho lasciato usare loro plastilina, pennarelli, carta colorata, piume, bottoni, tutto quello che volevano. Ah, dimenticavo. La fantasia.

Per cui in classe, a turni, i ragazzi e le ragazze fotografano i propri lavori in un rudimentale studio montato sulla cattedra. Cavalletto, reflex, cuscino per le ginocchia, telecomando a distanza per scattare.



I ragazzi hanno reagito bene alla proposta, ovviamente spalmata su più giorni. 
In coppia, hanno elaborato ognuno un pezzetto dei titoli iniziali dello show, precedentemente sceneggiati da me.
Le fotografie le hanno fatte loro, uno premeva il tasto della foto, l'altro muoveva gli elementi sul tavolo. 
Una foto, un movimento, una foto, un movimento. 
Meraviglioso stop motion.



Io ho raccolto le foto e le ho portate all'esimio Diego Gavioli, grande master della creazione e montaggio video, principe indiscusso della telecamera e della regia. 




l mio grazie a lui andrà sempre.
Le persone con qualcosa di luminoso dentro, tolgono sempre un po' di buio attorno a te.
Come Diego.
Come quei quaranta e poco più, sdraiati e meravigliosi, studenti di terza media.

Buona visione!




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