lunedì 13 maggio 2013

CHEAP, il post(er)!

Succede che è il 25 aprile.
E per un anno la festa nazionale coincide con la festa di compleanno di un mio amico.
Si vai in osteria, si festeggia.
E si decide di giocare a pallavolo, così per non farsi mancare nulla.
Il sole è alto, l'erba verde.
E come quando si è bambini, mi si inverdumano tutte le scarpe.

Inverdumano: voce del verbo 'inverdumare'. Quando, giocando nell'erba, si macchiano scarpe e pantaloni di verde. Le zone maggiormente colpite sono le ginocchia, le cosce, la parte esterna delle scarpe.
//(vedi anche voci Bambino, Torello, Vieniatavolacheèpronto)


Ora, finita la giornata, passano altre giorni.
La Juve vince il quarantasettesimo scudetto, il Bologna smette di giocare,  e chicchi di grandine si alternano a giornate di afa incontrollabile.
Si arriva al 10 di maggio.
E' in corso il Cheap Festival a Bologna. Arte muraria, nel senso di poster.
Tra le opere selezionate per la sezione CALL del festival, anche un mio poster.
E' un bel sabato pomeriggio.
Insieme ad un'amica, decidiamo di andare.
Gabanella post alcolica e via.

Gabanella: piccola dormita pomeridiana che segue il pranzo. Nel lavoro in campagna, coincideva con le ore più calde, inadatte al lavoro nei campi. 
// (vedi anche voci Canicola, Riposino)




Il mio poster selezionato




Visto il bel caldino, decido di mettermi i braghini corti.
E le scarpe del venticinque aprile.
Che sono tipo Vans, sono inverdumate, e non me ne rendo conto perché mi vesto al semibuio della gabba gabba hey gabanella.

Io e l'Ire camminiam dunque per Bologna alla ricerca delle mostre del Cheap e del manifesto mio che in teoria è appeso in qualche muro della città.
Lei è reduce da una risacca bestiale, io ho le paranoie per le scarpe inverdumate,parcheggiamo in zona stadio perché ci sono le lamborghini demmerda in esibizione in centro e non ci sono parcheggi: inizia così un bel pomeriggio.
Ah, per chi non è pratico, lo stadio è in zona culonia, a Bologna.

Risacca: condizione fisica poco dignitosa che ti prende testa e stomaco dopo una sbronza colossale, il mattino successivo. 
// (vedi anche le voci Diobòcheballachehopreso, Hangover, Postumi, Nomammasonoandatoalcinemaconglialtri)











Il mio poster appeso insieme ad altri selezionati! 
(foto tratta da profilo Facebook di CHEAP!)


Il pomeriggio passa piuttosto bene, sotto i portici di Bologna scorre una brezza lieve che scaccia lo smog permanente e il centro è pieno di pedoni ben felici di godersi le strade.
Sotto i nostri occhi si alternano belle mostre (vi consiglio il sito del Festival per farvi un'idea) e si bevono caffè, si conosce bella gente, ci si imparanoia per le scarpe.
Ebbene sì.
Quello che da piccolino potevo sfoggiare come vanto, ora è tremenda vergogna.
Sto bene  dentro le gallerie delle mostre, che c'è il semibuio e nessuno vede le mie scarpe che sembrano ammuffite, lerce e sfatte.
Sono solo inverdumate.
L'Ire intanto si trascina per il centro e beve cocacole rigeneranti. Mi dice di non pensare alle scarpe.
Ma non posso cavalcare nemmeno la moda hipster. Gli hipster non hanno tempo di giocare a sette schiaccia in mezzo all'erba.

Hipster: chi legge libri nei bars. 
(vedi anche voce Calzettoorrendo, Baffo, Virilità)

Per concludere posso dire che il mio poster non l'ho trovato. Se non nel sito di Cheap.
Abbiamo camminato un sacco.
L'Ire ha sfiorato la gastrite.
Quello dei poster è un bel mondo.
Ho messo le scarpe a lavare.




Così è come mi inverdumai le scarpe, quel 25 aprile. Io sono quello che schiaccia.


















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